"E il naufragar m'è dolce..."
Il titolo di questo corso riprende da vicino quello di un bel libro recentemente pubblicato dalla studiosa del web e critica d'arte Valentina Tanni. Nel suo testo“Exit reality” Tanni accende una luce su molti luoghi virtuali sconosciuti alla maggior parte di noi, frequentati soprattutto dalle giovani generazioni e che possono essere interpretati, oltre che come nuove frontiere dell'arte e dell'estetica, anche come nuove pratiche sociali.
Si tratta di diverse forme di "realtà alternativa" che si prestano a una frequentazione solitaria e contemplativa. In questi "luoghi" del web Infatti si è quasi sempre da soli e ci si aggira in ambientazioni, a volte apparentemente familiari, a volte decisamente meno, in cui sostanzialmente non si trova nessuno e non c'è nulla da fare se non esplorare spazi disanimati. Questa nuova forma di immersività, una caratteristica che ha sempre accomunato la maggior parte dei videogame, ci dice qualcosa di diverso rispetto alle fruizioni del web alle quali siamo abituati. Qui non si tratta di svolgere attività performative, incontrare persone nuove o vedere video divertenti, raccapriccianti o pornografici, si tratta innanzitutto di estraniarsi dal mondo. Questo straniamento non può che essere reso possibile dalla semiosi dell'audiovisivo, con i caratteristici effetti di realtà favoriti dal movimento e dal punto di vista in prima persona. Quelli di cui parliamo sono infatti quasi sempre mondi di suoni e immagini in movimento, più raramente fotografici o realizzati attraverso rendering di immagini fisse.
Il nostro modulo, al di là della conoscenza dei singoli "mondi", sul valore artistico dei quali la discussione è assolutamente aperta (come si evince chiaramente dalla lettura di "Exit Reality"), vuole stimolare i ragazzi a riflettere su quali siano le motivazioni e quali siano i bisogni che vengono sempre più spesso delegati al web. La stessa enorme popolarità dei video ANMR ci mostra quanto quello che noi chiediamo all'audiovisivo sia sempre più una sorta di sua magica performatività, una capacità di modificare i nostri stati d'animo per renderci più sereni, rilassati, indurre il sonno, o al contrario lo spavento l’eccitazione, o uno stato simil-allucinatorio. Tutte ipotetiche funzioni che rimandano a una percezione di sé nel proprio mondo ordinario sempre più depotenziata e deficitaria, al punto di dover essere costantemente integrata con l'innesto di puntelli virtuali. Questo fenomeno di insicurezza crescente delle giovani generazioni e del loro ritiro in mondi privati, è noto da diversi anni ma dopo la pandemia è diventato molto più diffuso, tanto da essere registrato anche nei recenti rapporti del Censis sulla società italiana.
Il nostro corso prevede un primo breve incontro preparatorio in cui verranno suggeriti ai ragazzi alcuni siti da esplorare, in modo che per il primo incontro possano essere raccolte alcune loro impressioni su queste espereinze di visione. Poi, utilizzando diversi esempi tratti dal mondo delle arti visive, dell'audiovisivo e letterari, incroceremo i sentimenti caratteristici che queste esperienze immersive evocano con quelli del mondo della creazione artistica.
Questo corso può essere svolto in 4 -6 ore e incrocia soprattutto gli ambiti dell'educazione civica, delle scienze umane e delle discipline artistiche e letterarie.