Le persone in media trascorrono, a livello globale, circa un miliardo di ore al giorno guardando video su Youtube. Per l’’ultimo arrivato in famiglia, TikTok, si parla già di più di 500 milioni di ore di video viste al giorno. Grazie alle piattaforme di video, social streaming e produzione/condivisione, si è arrivati a un livello di disintermediazione nella sfera della comunicazione tale da rendere senza ombra di dubbio e di gran lunga la comunicazione video la prima e più importante forma di comunicazione con cui tutti noi quotidianamente ci confrontiamo.
Finalità del corso è (partendo dalle basi essenziali del linguaggio audiovisivo gettate dal cinema) comprendere meglio le principali tra le infinite ramificazioni in cui si è declinato il video-mondo, sino ad aver creato un vero e proprio media-scape, un paesaggio aldilà del cui orizzonte è sempre più difficile intravedere qualcosa. La logica prosumer (crasi di producer e consumer) coinvolge ormai la maggior parte di quelli che tra noi (ragazzini o adulti fatti) utilizzano i social media, e nuove e men o nuove forme di comunicazione video (i tutorial, gli influencer, le stories o le dirette sui social, i giochi collettivi online, i canali degli you tubers, lo streaming su Twitch, i video buffi su TikTok) hanno, partendo sempre dal vecchio linguaggio del cinema, catturato la maggior parte della nostra attenzione (particolarmente di quella dei ragazzi) durante il tempo che passiamo online.
In genere il tempo che dedichiamo a queste produzioni video singolarmente prese è poco e l’attenzione ancor meno, si può piuttosto dire che viviamo immersi in un mare di video-stimoli, la maggior parte dei quali non ci prendiamo né il tempo né la briga di vedere per più di una manciata di secondi, figuriamoci poi di analizzarli o valutarli criticamente.
Questo corso intende aiutare i ragazzi a riportare un minimo di distanza tra la propria intelligenza e capacità riflessiva e le centinaia di finzioni (polimorfe, inconciliabili, costantemente in lotta tra loro per il nostro tempo e per la nostra attenzione) che il media-scape tipico dell’iperconnessione (3 ore al giorno passate online dagli italiani nel 2020) costantemente ci rimanda.
Partendo da un questionario sulle abitudini di fruizione degli studenti, elaboreremo percorsi ad hoc che tenendo costantemente sotto la lente le loro principali passioni (videogiochi, you tubers, serie TV ecc.) ne mostrino la comune origine linguistica (gli elementi principali della grammatica del film: filmico, profilmico, montaggio ecc., saranno più volte evocati), in un linguaggio che si è sedimentato e codificato grazie alle innumerevoli prove ed errori dei pionieri della settima arte. Cercheremo di smontare le mitologie e le sciocchezze che circolano sugli you tubers (il miglior modo per diventare ricchi, ricevono donazioni di centinaia o migliaia di euro per ogni video che fanno… raggiungono milioni e milioni di visualizzazioni…), analizzeremo i videogame online che vanno per la maggiore e dando la parola soprattutto ai ragazzi cercheremo di capire che cosa in essi li affascini tanto. Ci concentreremo particolarmente su come gli audiovisivi siano per lo più forme di comunicazione commerciale anche quando non lo sembrano e quindi, come fa sempre la pubblicità, facciano appello alle nostre emozioni anche nel più smaccato dei modi e soprattutto come sia fondamentale trovare nel contesto, nella forma, nel mood e nei messaggi di un audiovisivo gli elementi per capire fino a che punto esso abbia qualcosa a che fare con la realtà.
Il corso verrà svolto dopo la somministrazione preventiva di un questionario e analisi collettiva dei risultati. La durata è di 6-8 ore e si rivolge a tutti gli studenti dai 14 anni in su.
